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Alfano: la corruzione fa saltare il sistema della concorrenza e delle regole

Pubblicato sabato 19 marzo 2016

Il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto alla seconda giornata del Forum Confcommercio, parlando di legalità ha affermato che “C’è un aspetto che spesso viene sottovalutato: quando si parla di illegalità si parla di una grande violenza al principio di libera concorrenza. Il mercato si fonda su un sistema di regole nel quale devono prevalere i migliori. La corruzione fa saltare il sistema della concorrenza e delle regole. Noi viviamo nel Paese del severamente vietato, in nessun altro Paese del mondo c’è un avverbio di modo davanti al divieto. Attraverso la semantica giuridica si esprime il senso del relativismo nell’applicazione della legge. Noi abbiamo il dovere di ribadire, banalmente, che il divieto è il divieto è la regola è la regola. La legge Severino prevede sanzioni alte – ha proseguito Alfano – il sistema burocratico è controllato ma si continua a rubare. Non siamo ancora riusciti ad affermare che il nostro sistema non consente margini di impunità”.
Alfano ha sottolineato che la crisi economica è durata 8 anni e tante sono le saracinesche di negozianti che si sono chiuse definitivamente. “C’è un modo di rubare inaccettabile – ha osservato – che è quello del commercio abusivo che fa concorrenza sleale non pagando le tasse e vendendo merce contraffattta. Il tema dell’anticontraffazione per noi è centrale nella lotta all’illegalità. Importante è stata la collaborazione con Confcommercio e i suoi associati, con vari protocolli di legalità sia a livello nazionale che territoriale. Per sviluppare il Mezzogiorno il primo pilastro è la legalità: l’obiettivo del governo è quello di combattere la criminalità con confische di beni e soldi alla malavita”. “Possiamo fare tanti progetti – ha concluso – e studiare incentivi ma la prima cosa che dobbiamo fare per il Sud è liberare gli imprenditori dalla paura”.

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