Nel 2021 crescita record per l’Azienda Italia

1 Febbraio 2022

Nel 2021 l’economia italiana è cresciuta a un ritmo da record: il Pil è infatti aumentato del 6,5% rispetto al 2020 secondo la stima preliminare diffusa dall’Istat (link al documento completo in pdf). Dal 1995, anno d’inizio delle serie storiche, mai si era registrato un incremento così alto. Il dato porta a +2,4% la variazione acquisita per il 2022, vale a dire la crescita annuale che si otterrebbe in caso di variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno. Nel solo quarto trimestre del 2021 il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 6,4% in confronto con gli ultimi tre mesi del 2020.

Pil, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali primo trimestre 2014 – quarto trimestre 2021. Fonte: Istat

“L’economia italiana – è il commento dell’Istat – registra per il quarto trimestre consecutivo una espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare riflette dal lato dell’offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell’industria e dei servizi, e un calo in quello dell’agricoltura”.

“Il 2021 si è chiuso all’insegna di una ripresa che, in termini congiunturali, è risultata meno dinamica rispetto al semestre precedente, ma che ha permesso di conseguire nel complesso del 2021 una crescita del 6,5%, un risultato superiore alle attese. L’intensità della variazione annua, che colloca l’Italia tra i Paesi europei più dinamici, e ben oltre il +2,8% della Germania, va senz’altro letta anche alla luce di quanto accaduto nel 2020. Tuttavia, se una parte della forte ripresa è rimbalzo statistico, la parte rimanente è testimonianza di una crescita genuina sviluppata dai lavoratori e dalle imprese che, con il sostegno del governo, hanno mostrato vitalità e grande capacità di reazione”. Questo il commento dell’Ufficio Studi di Confcommercio, che sottolinea poi però che “i livelli pre-crisi non sono ancora riconquistati, e, soprattutto, ciò che conta è tornare a crescere a tassi ben superiori a quelli che hanno caratterizzato i vent’anni precedenti la crisi pandemica. La vera sfida, declinata dall’attuazione del Pnrr, si colloca, quindi, nell’anno in corso e nel prossimo. Al di là delle incertezze sull’evoluzione della pandemia, il principale ostacolo è rappresentato dalla ripresa del processo inflazionistico, guidato dai consistenti aumenti dei costi nel comparto energetico, e dal suo impatto sulle decisioni di acquisto delle famiglie e sui conti delle imprese”.

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